Winx Club in Giappone...?

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  1. assaf
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    Scusate se è la sezione sbagliata ma non sapevo proprio dove postare. :???:
    Allora, girando su Wikipedia per un'informazione ho scoperto che Winx Club è stato trasmesso anche in Asia... tra cui in Cina, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud e... Giappone?
    Se non ricordo male Iginio aveva detto che in Giappone non erano interessati alle winx e ora leggo che è stata trasmessa l'intera serie da più intermittenti?
    CITAZIONE
    TV Asahi, NHK (1ª, 2ª stagione), TV Tokyo (3ª, 5ª stagione), TV Osaka (4ª stagione)

    Tuttavia, sulla pagina giapponese di wikipedia (google traduttore tvb), winx club non ha doppiatori nipponici, ma solo quelli italiani. :???:
    http://ja.wikipedia.org/wiki/Winx_Club
    Ho saputo che il primo film è stato distribuito in dvd con i sub giapponesi ma con il doppiaggio italiano... qualcuno ne sa qualcosa?
    M'interessa molto perché in Giappone i majokko (vedasi Precure e Sailor Moon) sono molto diffusi, ma non sapevo che le winx esistessero in Giappone... :???:

    Edited by Lord_Bane - 3/2/2013, 17:37
     
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    Non saprei proprio: a suo tempo trovammo parecchie fanart giapponesi sulle Winx, e mi sembrava di aver visto qualche foto in cui si vedevano dei cartelloni pubblicitari in una stazione, però...credo che lo sapremmo se avesse avuto molto successo.
    E' dura che battano l'animazione giapponese, mi sa... :fiamm:
     
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    Sì, esistono in Giappone come puoi leggere anche da un vecchio articolo sul Sole24

    I cartoni Winx arrivano in Borsa

    A un certo punto, a metà anni 70, in Italia si diffuse l'allarme contro l'«invasione» dei cartoni animati giapponesi. Un'ondata di robot, da Goldrake a Mazinga, che in tv monopolizzavano il pomeriggio dei ragazzi. I bambini ne andavano pazzi, sociologi e genitori erano preoccupati. Dopo 30 anni la storia si ripete, ma al contrario. È l'Italia che va alla conquista del Giappone.
    A farlo sono cinque fatine: le Winx che tra le bambine hanno battuto pure la popolarità della Barbie. Un cartoon 100% italiano che sta spopolando in tutto il mondo: le avventure di Musa, Flora, Tecna, Bloom e Stella sono seguite in 130 Paesi del mondo ed è stato il primo cartone animato Made in Italy venduto negli Usa. E ora Rainbow, la società dietro il fenomeno Winx, si prepara a sbaragliare anche il Sol Levante, la patria degli «anime», dove le Winx sarano trasmesse il prossimo autunno.
    La notizia, però, è che in questi stessi giorni Rainbow, sta preparando anche un'altra conquista: quella di Piazza Affari. La compagnia, secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore, ha in progetto una quotazione in Borsa, sul segmento Star, per la fine dell'anno. Loreto, città «santa» d'Italia, uno l'associa alla devozione mariana o, più prosaicamente, ai distretti che delle Marche sono diventati l'emblema industriale. Invece Iginio Straffi, ex fumettista della scuderia di Sergio Bonelli (il papà di Tex), ne ha fatto la sede di Rainbow, clamoroso caso imprenditoriale. È lui la mente dietro le Winx: «Il mio sogno è creare personaggi e venderli in tutto il mondo - spiega - conta poco al localizzazione geografica, conta il team di persone». E Straffi, tornato in Italia dopo un periodo di formazione in Francia, ha attratto a Loreto talenti anche dall'estero.
    Rainbow è nata a metà degli anni 90: all'epoca Straffi ,trentenne "cartoonist" che disegnava corsi di inglese a cartoni animati per bambini, attrae l'attenzione di alcuni imprenditori marchigiani che decidono di scommettere su Rainbow e investono nell'azienda (oggi 65% Straffi e 35% questi ultimi). C'è chi vede nelle Winx una risposta italiana a Harry Potter, il maghetto nato dalla penna di Joanne K. Rowling. In realtà il sogno nel cassetto della Rainbow è diventare la versione italiana della Pixar, la casa cinematografica americana creata da Steve Jobs, il fondatore della Apple, i cui film di animazione, e relativo merchandising, sono ogni volta un evento mondiale; o come la Marvel, la casa editoriale creatrice dell'Uomo Ragno e Fantastici Quattro. Non a caso da poco Rainbow ha creato una nuova divisione, Rainbow Cgi, che si occupa di animazione in 3D e prima di Natale le Winx arriveranno sul grande schermo con un film che già si preannuncia come il «blockbuster» della stagione invernale.
    Il segreto del successo della Rainbow è un mix tra creatività e studio "scientifico" dei gusti dei bambini, ma sul piano finanziario la chiave sta nel licensing, il business dei prodotti in licenza che generano royalties a costo zero. I personaggi, se hanno successo, fanno nascere linee di abbigliamento, dalle scarpe alle magliette, prodotti scolastici (zaini, diari, ecc..), videogiochi, dvd e quant'altro. Tanto che le Winx producono più di indotto che di royalties: 1,5 miliardi di dollari è il giro d'affari dell'indotto cumulato dei prodotti legati alle fatine da quando sono nate. «Diamo lavoro a molte Pmi con le nostre licenze: alcune sono riuscite a sbarcare sui mercati esteri proprio grazie alle loro creazioni "griffate" Winx» ammette soddisfatto Straffi. Ma perchè il business stia in piedi ci vogliono nuovi personaggi in grado di diventare nuovi successi. «Oggi Rainbow è un brand affermato a livello internazionale e godiamo di una certa fama e basta l'annuncio di un nostra nuova serie per ottenere contratti e licenze» spiega l'imprenditore.
    In cantiere ci sono già nuove serie, tra cui una sorta di Winx per maschietti; e la quotazione, un'Opvs assistita da Unicredit e dal broker inglese Cazenove, servirà a reperire risorse per nuovi progetti. «Ci hanno corteggiato in molti, a partite dal private equity, ma abbiamo scelto la Borsa perché non vogliamo portare a casa soldi e basta» commenta Straffi. Piazza Affari «ci servirà per accreditarci ancor più sul mercato, per rafforzare il nostro nome: per fare il grande salto, in questo business, dobbiamo essere quotati: andare sullo Star ci darà la visibilità che vogliamo». I numeri di Rainbow sono ancora piccoli se paragonati ai colossi mondiali: l'azienda marchigiana ha chiuso il 2006 con 32 milioni di ricavi (Pixar viaggia sui 250 milioni di euro). Ma i tassi di crescita e la redditività sono degni di nota: il gruppo fa 22 milioni di Mol e gli utili pre-tasse, 19 milioni l'anno scorso, oltre il 50% del giro d'affari. Margini che a Piazza Affari pochi possono vantare.
    Unico rimpianto per Straffi? Il tempo da dedicare alle sue creature si riduce: «Durante il giorno sono assorbito dal business, di notte metto giù le idee: disegno meno di prima, ma faccio in modo di trovare sempre spazio per ideare nuovi e più belli personaggi».

    Fonte


    C'è anche qualche altro articolo nel forum, probabilmente nel blocco ombra.
    Comunque, non sono andate molto bene in Giappone.

    Edited by scarlet14 - 4/2/2013, 15:39
     
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  4. Marily
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    Non lo sapevo, interessante! xD
     
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  6. Sil_Gio
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    Non mi stupisco che non abbiano sfondato in Giappone: la concorrenza degli anime è troppo spietata per un cartone come Winx, tutto moda e strass.
     
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  7. assaf
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    CITAZIONE
    la concorrenza degli anime è troppo spietata per un cartone come Winx, tutto moda e strass.

    Eppure ultimamente il Giappone si sta aprendo molto di più ai cartoni occidentali di quanto abbia mai fatto prima (Cartoon Network Japan è un esempio e My Little Pony Friendship is Magic che sta per arrivare in Giappone ma era già famoso da tempo).
    Però mi pare davvero strano che non abbiano sfondato, considerando che ci sono moltissime mode giapponesi e i majokko fanno sempre un certo successo...
    Comunque se TV Tokyo continua a trasmettere la 5^ serie significa che un minimo d'interesse c'è (quando una serie non piace si droppa sin da subito di solito)...
    La cosa strana è che non si trova il doppiaggio da nessuna parte... l'ho trovato in tutte le lingue del mondo ma Giapponese niente.
     
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  8. Sil_Gio
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    E' vero, le Winx fanno moda, ma il punto è: se in Giappone annegano in mezzo a tonnellate di anime majokko, è difficile che si interessi ad un cartone animato straniero sullo stesso genere, a meno che questo non sia di una qualità eccelsa.

    Winx non è un cartone animato particolarmente eclatante, quindi mi riesce difficile immaginare che possa sfondare in Giappone, se già di loro sono sommersi di prodotti simili a a volte migliori.
     
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  9. assaf
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    CITAZIONE
    se in Giappone annegano in mezzo a tonnellate di anime majokko, è difficile che si interessi ad un cartone animato straniero sullo stesso genere, a meno che questo non sia di una qualità eccelsa.

    Capisco.
    Solo che proprio questo mi pare strano: anche se Winx Club non è tutta questa gran cosa, è un buon cartone (fino alla terza serie) e a differenza di alcuni majokko classici ha tutta una trama dietro. Witch ha addirittura avuto una serie manga in Giappone (che abbia fatto successo non so, ma non è male la versione nipponica)
    Invece Pretty Cure ha una storia piena di stereotipi e con cattivi da due soldi (a parte Futari Wa e Heartcatch che sono delle ottime serie), eppure fa un successo strepitoso in termini di gadget e merchandising vario.
    E' verissimo che esistono majokko migliori di Winx Club ma mettendo da parte Sailor Moon e HC/FW Precure sono ormai majokko per un pubblico più adulto (Panty&Stocking, Madoka Magica, Lyrical Nanoha, Princess Tutu e tanti altri) e mi sembrava strano che proprio Winx Club non riesca a stanziarsi tra i majokko classici per bambine (dove ormai domina solo Precure e altre serie minori).
    Credo che non abbia fatto successo per lo stile di disegno più che altro. MLP domina da un bel po' in Giappone perché il suo stile è molto nipponico (la stessa Faust ha ammesso di essersi ispirata agli anime, occhi grandi e disegni superdeformed), mentre Winx Club è molto occidentale e poco "anime" nonostante il genere.
    Poi forse sto sparando una cavolata, ma può anche darsi...
     
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8 replies since 3/2/2013, 16:52   891 views
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