Intervista "Economix" (2011)

-com'é stato creato a tavolino Winx Club-

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    Oh, bene, ecco il mio momento...XD Scherzo, ora ho un po' di tempo per scrivere, vediamo un po'.

    Innanzitutto sono contentissima: finalmente Straffi ammette che fin da subito il suo obiettivo era fare giocattoli e gadget, e non solo...il suo obiettivo è creare un marchio life style, presente come stile di vita, pensate, ovvero un marchio che sia su tutto e che accompagni il consumatore ovunque. Io direi che ci sta riuscendo, quello che mi chiedo è se abbia senso e soprattutto se lo stia facendo con dei mezzi leciti. Ma torniamo all'intervista...

    Quello che non capisco è cos'abbia Straffi contro la "vecchia" figura della fata: più volte l'abbiamo sentito criticare la fata materna, buona...immagino che si riferisse a figure come le fate della bella Addormentata, e Cenerentola, e Pinocchio...non so, non capisco cosa possa avere contro la fata "mamma", diciamo. Ok, dì pure che volevi fare una fata moderna, ma non denigrare la vecchia figura di fata...

    Poi c'è la classica battuta "all'epoca non c'erano cartoni per bambine!", che potrebbe essere anche anche credibile ma che crolla quando si citano Pokemon e Digimon, che comunque sono due cartoni senza target sessuale specifico (tant'è che in entrambi i team ci sono ragazze, e in Digimon ce ne sono anche tante, per la media) e godibilissimi per entrambi i sessi. Io poi, che all'epoca guardavo i cartoni, ricordo benissimo Sakura (che adoravo alla follia), Fancy Lala (che era perfino una maghetta), Do-Re-Mi, Sabrina e soprattutto Rossana, se non aveva una forte personalità quella...
    Capite che si tratta di sciocchezze, insomma. E figurati se in America non avevano nulla...

    Ovviamente cito ShinigStar per quanto riguarda il "discreto" successo di Sailor Moon...^^

    La contrapposizione "originale" di fate e streghe, poi, fa proprio ridere, basta guardare anche solo "La Bella Addormentata nel Bosco"...fata e strega sono due termini che vanno a braccetto, è logico. E qui torna a parlare delle streghe, dice che voleva far tornare le fate buoniste-quelle che prima, tutto sommato, criticava...mah.

    Poi eccolo asserire con sicurezza, come fa di solito, che chi critica il suo cartone dev'essere per forza poco informato, tant'è che invece Gianna Schelotto (della quale, casualmente, abbiamo parlato da poco) avrebbe fatto un intervento molto più erudito ed equilibrato, grazie alla sua conoscenza di Winx. Curioso che la nostra impressione sia stata opposta.

    E la risposta all'idea di shopping estremo sarebbe che sì, ce n'è una che "ogni tanto parla di voler fare shopping". Non mi pare che calzi molto, mi pare che sia più "ama alla follia fare shopping, ha centinaia di abiti e quando va a fare shopping torna a casa con una serie di borse che non finisce più". Ma il look è importante, per comunicare il made in Italy perché in Italia c'è molta moda. Sì, mi sembra chiarissimo.

    Stavolta non spreco neppure tasti per commentare la tradizionale frase sui sentimenti, sui messaggi, sul credere in noi stessi e sull'impegno, mi limiterò a indicare la discussione sulla quarta serie. Buona lettura. Ah, e faccio lo stesso anche per il caso WitchVSWinx, che anche lì la zuppa è sempre uguale. Stavolta, pensate, compare anche un "forse: "noi avevamo già iniziato a lavorare già da prima, forse". E come sempre le Witch sono relegate a "bamboline preesistenti".

    Basta, non mi pare che ci sia altro...potrei quasi scrivere un copione dell'intervista tipo, tanto ormai le battute le so a memoria...
     
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7 replies since 5/4/2011, 11:33   628 views
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