WC8LO: Missing Moments

Tutto quello che WC8LO non vi ha detto

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    E siccome ve lo meritate ecco il primo dei miei missing moments. E' stato dolorosissimo da scrivere e non sono 100% sicura della fine -volevo in realtà ricollegarmi alla scena del secondo capitolo ma poi era veramente troppo- ma ci tenevo a farvelo avere.

    CITAZIONE
    - Cosa succede se cambi idea?
    - Non succederà.
    Ancora quella smorfia di ostinazione, ancora quell’espressione granitica. Griselda aveva un viso molto elegante ma era come se scegliesse deliberatamente di nasconderlo dietro una maschera di serietà e ferocia. Faragonda si chiese se negli anni quella scelta non avrebbe finito per rendere definitivamente arcigno e indesiderabile il volto della sua migliore amica.
    - Potremmo litigare- le fece notare con il suo solito senso pratico –e desiderare di non vederci mai più.
    - Non succederà.
    - Potrebbe.
    Era una tortura: più passavano i minuti più desiderava che l’officiante della cerimonia le chiamasse entrambe per farla finita ma più ci pensava più la paura che Griselda stesse facendo un grosso errore aumentava. In parole povere, se Faragonda avesse potuto fermare il tempo e scappare via l’avrebbe fatto con gratitudine.
    Sentì la sedia di Griselda muoversi mentre la donna si alzava ma si rifiutò di guardarla, anche mentre si inginocchiava davanti a lei e le metteva una mano sul ginocchio.
    - Fey, guardami.
    Era dagli anni della scuola che Griselda non la chiamava più così. Era un colpo basso e a Faragonda passò ancora di più la voglia di obbedire e guardarla.
    - Fey.
    Non resistette e si voltò. L’uniforme di capitano le aveva sempre donato molto più di quanto non le donasse il suo Enchantix. La sua espressione era seria, determinata e tremendamente intensa.
    - Potremmo litigare. Potremmo farci torti così grandi da non poter più sopportare la vita l’una dell’altra, potremmo finire per odiarci… ma tu non smetterai mai di essere una delle persone più importanti della Dimensione Magica. E non passerà giorno senza che io senta che sacrificare la mia vita per salvare la tua sia la cosa giusta da fare.
    Faragonda avrebbe voluto replicare ma proprio in quel momento la porta si spalancò e la sala nella quale si trovavano si riempì di luce. Griselda le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.
    - Andiamo.
    La stretta sulla sua mano era intensa quanto i suoi sguardi.
    Il tempio di Diana era un tripudio di sole e di vegetazione e le poche persone che le circondavano sorridevano con calore: senza guardarsi intorno aveva già scorto i reali di Domino, Hagen e Toboric. Tutti loro vestivano i colori di Diana, oro e verde.
    - Smetti di essere preoccupata.
    La voce di Griselda era così bassa da essere a malapena udibile ma lei la sentì lo stesso.
    - Non saranno le tue parole a smettere di farmi preoccupare- le mormorò.
    - E cosa lo farà? Fey, non sto giurando di smettere di preoccuparmi della mia incolumità, sto solo giurando di proteggerti per sempre.
    “Solo giurando di proteggerti per sempre”.
    La fata di Diana che officiava la cerimonia sorrise a entrambe.
    - Sorelle, che il sole protegga la vostra promessa e la luna vi vegli lungo tutto il cammino…
    Quelle parole avrebbero riecheggiato per anni nella sua memoria, indissolubilmente legate all’espressione indecifrabile con la quale Toboric le aveva fissate per tutto il tempo.
    “Fai qualcosa!” avrebbe voluto urlargli Faragonda “fermala prima che sia troppo tardi!” ma nessuna voce le usciva dalla bocca.
    Le mani della fata di Diana si erano tese nella loro direzione e Griselda si era spostata dietro di lei, provocandole un brivido lungo la schiena.
    - Da ogni potere e lama e ferita io ti proteggerò...- iniziò solennemente la donna. Dalle mani protese dell’officiante era spuntata la lama di una spada e le braccia di Griselda si erano alzate circondandola. Un rumore come di minuscoli campanelli avvolse Faragonda mentre la magia di Griselda la circondava completamente per schermarla dalla lama di Diana: un istante prima che la punta ne trafiggesse lo scudo la donna aveva chiuso gli occhi, troppo tesa per guardare.
    - ...e il tuo ultimo respiro sarà il mio ultimo respiro- aveva terminato Griselda.
    Faragonda sapeva che non avrebbe dovuto farlo eppure si girò lo stesso tra le sue braccia: la punta della spada aveva trafitto lei al suo posto e pur non avendola ferita nel corpo aveva lasciato una traccia indelebile nella sua anima.

    Faragonda avrebbe ricordato quel momento per anni: la voce di Griselda che non aveva vacillato un solo istante, il sorriso fiero che le aveva rivolto mentre la spada la trafiggeva, la sensazione di calore che l’aveva riempita tutta. Non l’aveva rivelato a nessuno ma da quel momento in poi era stato come se un’armatura l’avvolgesse ovunque andasse.
    E ovunque andasse, Griselda era lì.
     
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    -con un po' di nostalgia sono tornata a leggere questo capitolo... non mi ricordavo che mi fosse uscito così intenso!-
     
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