WC8LO: la Storia

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    Sembrava una dea.
    Tutti i veli di cui era composto l’abito le svolazzarono intorno come petali bianchi e i suoi riccioli scuri, più lunghi che mai, brillavano come uno squarcio di cielo stellato. Sorrideva, guardando Aemil, un sorriso che riempiva il cuore di tutte loro mentre la guardavano, un sorriso che sembrava illuminare le nuvole grigie che ancora li coprivano.
    - Mi dispiace Taleia...- sussurrò, avvicinandosi sempre di più a Magister Aemil – ma non c’è niente che tu possa fare contro questo…
    Sorreggendo Tecna, Flora e Musa avevano raggiunto le altre, in un cerchio silenzioso e colmo di emozione attorno ai due. I loro occhi erano fissi sulle mani affusolate di Meanna che si sollevavano a incorniciare il viso di Aemil.
    - Mil...
    L’uomo sembrò prendere fuoco.
    Un urlo tremendo squarciò l’aria, crescendo sempre più d’intensità mentre ogni atomo del corpo di Aemil si era mutato in fiamma. Le braccia di Aisha erano già sollevate per lanciare un incantesimo d’acqua ma uno sguardo di Meanna le bloccò: la donna stringeva ancora tra le mani il volto dell’amato, senza esitazioni.
    - Torna...- la sentirono mormorare.
    - Maledetti!
    Una voce femminile si sovrappose all’urlo di Aemil e dalle fiamme che lo ricoprivano emerse lo spirito di Taleia, il volto tatuato e deformato in una maschera di rabbia, le lunghe mani nodose protese verso il corpo che aveva posseduto fino ad un attimo prima. Anche il drago e il leone erano spariti
    Finalmente il grido dell’uomo cessò e le fiamme lo abbandonarono, restituendolo alle braccia di Meanna. La donna lo strinse protettivamente a sé, sfidando l’avversaria con lo sguardo.
    - Stai certa che non lo lascerò andare mai più…
    Bloom aveva colto quell’occasione per lanciare uno sguardo d’intesa alle sue compagne: ora che Taleia non aveva più un corpo era molto più vulnerabile e appena Meanna fece il gesto di allontanarsi dalla ninfa le Winx la circondarono.
    Flora le si lanciò quasi addosso, sfoderando il suo attacco Hesperix per bloccare Taleia come aveva fatto nello studio di Faragonda.
    - Bocciolo del Coraggio!
    I tralci di luce che coprirono la ninfa erano ancora più numerosi della volta precedente.
    - Blocchiamo Taleia con una convergenza magica, ragazze!
    Le Winx si presero ancora una volta per mano, la loro intesa che si faceva ogni volta più forte. Ognuna di loro si concentrò sul proprio attacco, chiudendo il loro anello di luce attorno alla donna.
    - Lampo di Giustizia!
    - Canto di Forza d’Animo!
    - Fiamma di Dedizione!
    - Onda di Lealtà!
    - Bagliore d’Abnegazione!
    Com’era successo la prima volta i loro corpi avevano iniziato a brillare di una luce quasi accecante e sopra la testa di Taleia era comparsa la Fiamma di Zaffiro. La donna, però, anche se circondata e imprigionata nell’incantesimo di Flora, trovò ancora il coraggio di sogghignare.
    - Sai bene che la Fiamma di Zaffiro non ti basterà, Meanna! Sarai pure la reincarnazione di Meliade ma non possiedi tutto il suo potere!
    Sospesa a cavallo del suo turbine d’aria, il corpo privo di sensi di Aemil tra le braccia, l’espressione di Meanna era tornata a farsi determinata ma nei suoi occhi brillava qualcosa che prima non c’era.
    - Avrai pure ragione su questo…
    La donna infilò una mano nel punto in cui il petto dell’uomo toccava il suo e fece un ampio gesto con il braccio, al termine del quale la sua mano impugnava la Spada di Meliade: una lama lunga e sottile che nasceva dal cerchio dorato di un sole i cui raggi si allungavano in entrambe le direzioni, a proteggere la mano di chi la brandiva e a decorare il metallo lucente.
    - ...ma Meliade non era da sola. E nemmeno io lo sono.
    La punta della spada disegnò un arco in direzione delle sei fate e ognuna di loro venne colpita da un globo di luce che coprì interamente le armature dell’Hesperix.
    Le fate guardarono incredule il metallo esplodere in una miriade di gemme, una nuvola luccicante che tornava a coprire i loro corpi disegnando nuovi profili. I body avevano mutato forma, scivolando come onde, ora coprendo un braccio ora lasciando libero un collo e aprendosi a fasciare le gambe delle ragazze come la corolla di un fiore, giù giù fin sotto i piedi. I drappi che avevano coperto loro i fianchi si avvolsero come viticci attorno al loro petto, intrecciandosi con le gemme e aprendosi poi a velare elegantemente quei corpi sottili, sorretti da catenine formate da quelle stesse gemme. Sulla fronte di tutte loro si allargò un sottilissimo diadema e le complicate fantasie delle loro ali Hesperix si ricomposero in semplici linee sinuose e aggraziate.
    Dietro di loro, intenta a fissarsi le mani incredula, era ricomparsa Hesperia.
    - Lo sai che non basterà, Meanna: io tornerò sempre, nessuna di loro è al sicuro da me dopo quello che hanno osato farmi! Farò loro quello che ho fatto a voi e nessuna delle persone che amano sarà al sicuro da me!

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    Edited by i k u - 13/2/2023, 14:14
     
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    Nonostante il loro nuovo potere, nonostante il cerchio che le univa, un brivido di terrore scorse lungo le loro schiene: tale era il potere delle parole della ninfa, che avevano visto più di una volta mettere in atto terribili cose.
    - Non temere, Taleia- le rispose Hesperia - la Fiamma di Zaffiro sarà sempre qui ad aspettarti…
    - ...e così anche la Spada di Meliade- terminò la frase l’insegnante, puntando l’arma verso la donna. Un nuovo fascio di luce colpì la ninfa, strappandole un grido, e i diademi delle ragazze brillarono sulle loro fronti. Il monile di Hesperia si schiuse come un fiore, separandosi in sei pezzi luminosi.
    - Tutte insieme ora!- chiamò Meanna.
    - Fulmine del Giudizio!
    - Devozione Travolgente!
    - Voce dell’Anima!
    - Forza Luminosa!
    - Fiore del Cuore!
    - Determinazione Infuocata!
    Ogni volta che un attacco colpiva la ninfa, strappandole un grido, uno dei frammenti della Fiamma di Hesperia le si materializzava addosso, soffocando le sue grida e le fiamme azzurre di cui aveva iniziato ad ardere. In un attimo non ci fu più nulla se non la reliquia stessa, che brillava per i raggi del sole che finalmente aveva fatto capolino tra le nuvole.

    Finalmente soddisfatte le ragazze scesero lentamente sul terrazzo della torre di Alfea, stanche e sorridenti. Meanna le raggiunse un attimo dopo, deponendo con delicatezza il corpo di Aemil in modo che la testa riposasse sulle sue ginocchia e prendendo ad accarezzargli i capelli. Il suo volto era un misto di preoccupazione e incertezza e le ragazze la fissarono in silenzio, senza sapere cosa dirle.
    - Meliade?
    Meanna alzò gli occhi verso l’origine della voce: Hesperia era in piedi di fronte a lei, le mani strette a pugno, gli occhi colmi di speranza.
    - Hesperia, mi dispiace, io non...- la donna si era interrotta di colpo, come congelata, e i suoi lineamenti erano cambiati: di fronte a loro non sedeva più la ninfa dai capelli scuri con la quale avevano combattuto ma una biondissima ragazza dai capelli ondulati e gli occhi verdi.
    Gli occhi di Hesperia si velarono di lacrime e le sue mani corsero a stringere quelle protese di Meliade, in una stretta disperata.
    - Pensavo che non ti avrei mai più rivista… pensavo di aver perso l’opportunità di incontrarti ancora…
    Meliade aveva sorriso, un sorriso che aveva riempito di calore il cuore delle ragazze.
    - Eppure eccomi qui...- la donna aveva una voce quasi angelica - ...di nuovo al tuo fianco. Non potevo lasciarti fare questa cosa da sola.
    - Ma ora…
    - Shhhh...- la donna si era portata alle labbra la mano di Hesperia per baciarla – Io sarò sempre con te. Continua a vegliare la Fiamma di Zaffiro perché io...- sorrise ancora, lanciando un’occhiata al volto dell’uomo che le dormiva in grembo - ...io sarò sempre lì a vegliare la mia spada.
    Hesperia annuì mentre la Fiamma di Zaffiro, che nel frattempo era rimasta a fluttuare nel cielo sopra di loro, le si avvicinava lentamente.
    - È tempo di andare- mormorò ancora la donna, alzandosi in piedi e abbandonando il corpo di Meanna per avvicinarsi alle Winx – Vi ringrazio per ciò che avete fatto per Hesperia. Quanto al mio potere… custoditelo: verrà il giorno in cui la Dimensione Magica ne avrà ancora bisogno… e forse quel giorno voi lo darete in mano alle vostre figlie?
    Un calore fortissimo si sprigionò dal cuore delle fate: le parole di Meliade avevano fatto fiorire in loro una marea di sensazioni diverse, tutte culminate nell’emozione di stringere al petto una minuscola, delicata testolina.
    Le due ninfe si stavano ancora tenendo per mano, l’una brandendo la spada nella mano destra l’altra tenendo sospesa la reliquia nella mano sinistra, e sorridevano guardandosi negli occhi.
    - Arrivederci...- mormorarono, e poi sparirono.

    - Min… Min!
    La voce roca di Aemil aveva rotto il silenzio colmo di emozione che le due ninfe si erano lasciate dietro e gli occhi di Meanna volarono su quel volto provato dagli ultimi eventi… quel volto che assomigliava ancora fin troppo a quello del ragazzino con cui aveva imparato a dosare la sua magia.
    - Sei qui… sei qui davvero.
    L’uomo aveva fatto per alzarsi ma l’insegnante lo aveva fermato con una mano sul petto.
    - Sei debole… resta dove sei. Io non vado… non vado da nessuna parte stavolta. A meno che tu…- aggiunse riluttante - ...a meno che tu non lo voglia.
    I due si guardarono in silenzio per una manciata di secondi che sembrò interminabile poi Aemil si schiarì la voce.
    - Avrei dovuto capire che non eri tu… avrei dovuto fermarmi e chiedermi perché, cercarti ancora e capire… capire che non era possibile che fossi stata tu.
    Una lacrima era scivolata dall’occhio di Meanna per cadere proprio sulla guancia dell’uomo che amava.
    - E io avrei dovuto fare lo stesso… invece che credere alle sue parole. Potrai mai perdonarmi?
    La mano dell’uomo si allungò verso linea luccicante della sua lacrima per asciugarla goffamente.
    - Perdonarti di cosa? Sei qui… non c’è niente da perdonare.
    La testa dell’insegnante si era chinata in avanti, coprendo entrambi con una cortina di ricci blu.

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    Edited by i k u - 13/2/2023, 14:16
     
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    Le nuvole si erano aperte del tutto, inondandole finalmente di sole. L’adrenalina le aveva abbandonate, lasciandole stanche e vagamente assonnate a sedere sul fondo del terrazzo, incuranti della scenetta romantica che si stava consumando a pochi passi da loro.
    - Un’altra vittoria...- mormorò stancamente Aisha, la testa poggiata sullo stomaco di Flora. Le dita della fata dei fiori erano intrecciate tra i suoi capelli, nonostante la ragazza sembrasse a malapena cosciente.
    - Non posso credere che ce l’abbiamo fatta!- esclamò Bloom, la cui adrenalina sembrava tener duro - Fino all’ultimo ho avuto paura che Taleia venisse a sapere di Daphne e decidesse di reincarnarsi nel bambino.
    - Non sono certa che avrebbe potuto farlo- mormorò distrattamente Tecna a occhi chiusi – Griffin non ci aveva detto che la ninfa sceglieva qualcuno con lo stesso spirito per reincarnarsi?
    - Buffo che Meliade abbia scelto Meanna, allora...- mormorò Musa lanciando un’occhiata alla donna – Io non le trovo affatto simili.
    - Forse lo sono in un modo che noi non possiamo vedere...- mormorò sorridendo Stella, giocherellando con il gioiello della sua nuova trasformazione - Passando alle domande importanti… come pensate che si chiami questo potere?

    - Ripetimi perché siamo qui…
    La voce di Musa era poco più di un sussurro, un sussurro carico di scetticismo e ironia. Stella si voltò per lanciarle un’occhiataccia e Aisha le diede una minuscola spallata, più per simpatia che per rimprovero.
    - Siamo qui perché prima della cerimonia manca ancora un’ora abbondante.
    - Non potevamo andare a sentire qualche altra lezione? Ho sentito che uno degli studenti di Monteluna è stato assunto ad Alfea e insegna… Magimusica? Musimagia? Una cosa simile…
    Bloom scosse la testa.
    - Siamo qui per mostrare a Meanna il nostro appoggio e perché siamo grate di quello che ha fatto per Alfea.
    - Ma sono le quattro, la scuola dovrebbe finire alle quattro!
    Madame Meanna si interruppe per un istante, guardando nella loro direzione. I suoi ricci blu erano raccolti in una cascata splendente di treccine e il suoi occhi chiari brillavano divertiti.
    - ...ma visto che hanno tanta voglia di parlare suppongo che possano spiegarvelo loro. Vi presento le Winx, salvatrici della Dimensione Magica ancora una volta.

    Sembrava che ci fossero tutti.
    Specialisti e Paladini indossavano le versioni formali delle loro uniformi, scurissime e con bottoni dorati: in piedi immobili, dritti come fusi, erano l’incarnazione stessa dell’orgoglio e Codatorta, dietro di loro, era per una volta altrettanto elegante. Perfino Saladin aveva abbandonato la sua solita palandrana per una tunica molto più formale e adatta al preside di una scuola.
    Griffin vestiva un abito nerissimo che sembrava accompagnare bene la sua espressione.
    Anche il gruppetto di professori di Alfea era particolarmente elegante ma ognuno di loro aveva due gigli neri appuntati sul petto e nessuno dei loro sorrisi si estendeva fino agli occhi.
    Magister Aemil e Madame Meanna erano semplicemente meravigliosi: il vestito di lei riprendeva l’abito da ninfa che le avevano visto addosso alla fine della battaglia contro Taleia, in un tripudio di veli bianchi, mentre quello di lui era riuscito a riprenderne in qualche modo lo stile pur utilizzando solo stoffa nera. Un grosso monile argentato gli pendeva sul petto, il profilo di quello che sembrava un castello. Le Winx avevano optato per la loro trasformazione più recente e splendevano come non mai nel sole pomeridiano.
    - Amici!- iniziò Saladin guardandosi intorno: l’uomo era salito su una delle panchine che circondavano l’aiuola centrale del parco di Alfea e tutti gli si erano radunati davanti.
    - Un altro nemico è stato sconfitto, grazie alla lealtà e all’amore. Una delle più antiche minacce della Dimensione Magica è stata nuovamente sigillata e di questo ringraziamo le nostre amatissime fate, il fiore all’occhiello di questa scuola di magia.
    I presenti applaudirono con calore, sorridendo ai visi imporporati delle ragazze.
    - Purtroppo c'è sempre un prezzo da pagare per le vittorie e stavolta quello che abbiamo pagato è stato troppo, troppo alto. Le nostre amate Faragonda e Griselda hanno perso la vita nel tentativo di proteggere la Dimensione Magica e questo la scuola non lo dimenticherà mai.
    L’uomo fece un gesto con la mano e l’aria, alle sue spalle, sembrò brillare: una statua scintillante prese forma lentamente dietro di lui, una statua che ritraeva le due incredibili donne che Saladin aveva appena nominato. Griselda indossava la sua uniforme da capitano e impugnava una spada per difendere la sua protetta e Faragonda, dietro di lei, era stata ritratta a meta di un attacco nel quale si librava in aria.
    La composizione era insieme molto dinamica e aggraziata e per quanto fosse un po’ strano vederle così giovani non c’erano dubbi che quello fosse il modo migliore per rendere loro onore.
    Tutti i presenti applaudirono di nuovo, più d’uno con le lacrime agli occhi.
    - E infine...- riprese l’uomo molti minuti dopo, quando l’applauso fu scemato – abbiamo un paio di annunci da fare.

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    Edited by i k u - 13/2/2023, 14:17
     
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    - Il primo riguarda Alfea: per quanto tutti sappiano che Faragonda è e resterà insostituibile la scuola ha bisogno di una preside... e dopo lunghe consultazioni il corpo docenti ha deciso di nominare Madame Meanna.
    La donna lanciò un’occhiata incredula al resto dei suoi colleghi.
    - Ma sono appena arrivata, l'anzianità prevede che...
    Avalon fece un cenno con la mano, come per scacciare quell’obiezione.
    - Se non vuoi accettare lo capiremo ma siamo rimasti tutti molto colpiti dalla tua precisione, dalle tue capacità organizzative e dalla tua disciplina anche nei momenti più complicati. Per anzianità il posto spetterebbe a Wizgiz...
    - ...ma io sto benissimo dove sto e credo che nemmeno Palladium sia intenzionato a salire al potere. Vero?
    L’elfo sorrise: - Non credo che potrei competere con te, dopotutto sei una ninfa...
    - Non ci devi una risposta immediata- le disse Saladin – ma sappi che saremmo onorati di averti alla guida di Alfea. Il secondo annuncio riguarda un’altra scuola... Monteluna.
    Un silenzio colmo di emozione calò sui presenti e Magister Aemil, in particolare, impallidì.
    - Abbiamo avuto per anni mormorii, voci che ci chiedevano di Monteluna, richieste di fare qualcosa per rimetterla in piedi... oggi possiamo finalmente farlo e mettere alla sua guida la persona che Toboric avrebbe voluto come successore: Magister Aemil.
    Una lacrima scivolò lungo la guancia dell’uomo nel sentir nominare il suo tutore. Meanna gli lanciò un’occhiata di pura fierezza e il suo volto serio si illuminò tutto mentre la sua mano scivolava furtiva a stringere quella di lui.
    - Credo che sia tutto e ora...
    L’uomo si era interrotto: due sfere di luce erano sfrecciate a velocità massima attraverso il cancello di Alfea, dirette nella loro direzione. La prima aveva colpito Bloom dritta in faccia, stordendola, mentre la seconda aveva iniziato a stringere cerchi sempre più stretti attorno a Saladin stesso. Le Winx si strinsero attorno alla loro leader, la quale era scoppiata a piangere nascondendosi il viso tra le mani.
    - Bloom, Bloom! Che succede?
    La sfera di luce aveva finalmente raggiunto anche Saladin, che si fermò un attimo ad ascoltarla e al contrario scoppiò a ridere.
    - Inaspettatamente abbiamo un altro annuncio! L’erede al trono di Domino, la principessa Daphne, ha appena dato alla luce una bambina.

    - A cosa state pensando?
    Musa sospirò: - Vuoi la risposta ufficiale o quella ufficiosa, Aisha?
    - Voglio sapere a cosa stai pensando.
    La cerimonia era sfociata, come spesso succedeva, in una specie di ballo che aveva coinvolto sia gli studenti di Fonterossa che quelli di Alfea. Non era facile pensare a divertirsi quando fuori dalla finestra una statua celebrava la morte della loro preside ma era difficile non sentirsi felici e in vena di festeggiamenti quando la coppia del momento, Min e Mil, non faceva che volteggiare per la sala, ballando come se non intendesse fare altro per il resto della sua vita.
    E farsi trascinare sulla pista dal proprio Specialista preferito tendeva a far dimenticare ogni cosa che non fossero i suoi occhi.
    - Sto pensando al professore di Magimus...Musimag… ecco, me l’ha detto e io ero troppo occupata a pensare a quanto fosse carino.
    Le ragazze erano spalmate sui bassi divanetti del privé dei professori, accaldate per il troppo ballare e assolutamente esauste dopo quei giorni colmi di eventi.
    Bloom era riuscita a seminare tutti coloro che continuavano a chiederle come si sentisse ma si rifugiò per sicurezza dietro le spalle di Stella, l’unica ancora abbastanza in forze da rimanere seduta dritta.
    - Io sto pensando di chiedere a Brandon di sposarmi.
    Tutte le ragazze si voltarono nella sua direzione a bocca aperta.
    - Stai scherzando?
    - Non sto scherzando affatto. Come scudiero del principe Sky credete che si senta in diritto di chiedere la mano di una principessa?
    Le ragazze esitarono.
    - Forse si forse no- si rispose da sola la ragazza – ma non ho intenzione di correre il rischio.
    Un tenero sorriso si aprì sul volto di Bloom: Stella era quella che più era maturata, in quell’avventura… ma era davvero rimasta la stessa.
    - Sapete… nella mia prova di Hesperia Faragonda mi chiedeva se volevo insegnare ad Alfea…
    Flora era rannicchiata su una poltroncina, lo sguardo luminoso e un po’ perso nel vuoto. Helia le aveva coperto l’abito di fiori e lei ci stava giocherellando distrattamente.
    - ...e credo che sia proprio quello che voglio. Buffo, non ci avevo mai pensato prima…
    - Neanche a me dispiacerebbe lavorare in una scuola- mormorò Tecna – anche se non credo che Alfea sarebbe la mia prima scelta. Credete che la vorrebbero una donna a Fonterossa?
    - Fonterossa dovrebbe iniziare ad accettare anche studentesse, per cominciare...- brontolò Aisha – A sentire Saladin Griselda ha lottato per anni per cambiare le cose.
    - C’è così tanto di loro che non sappiamo, mi piacerebbe chiedere a Barbatea di…
    Le parole di Bloom furono interrotte dall’arrivo di una sfera di luce di un delicato rosa. Tutte le ragazze alzarono la testa verso la loro leader, che esitava con le mani a circondare quell’inaspettato messaggero.
    - Potrebbe essere qualsiasi cosa...- mormorò Bloom mordendosi il labbro. Tecna rise.
    - Bloom, domani stesso potrebbe succedere “qualsiasi cosa”… ci aspettavamo forse Taleia quando siamo tornate ad Alfea qualche giorno fa? Su, ascoltala…
    La ragazza fece un respiro profondo e si portò la sfera alla fronte mentre un silenzio colmo d’aspettativa le circondava.
    - E allora?- chiese Musa dopo una manciata di secondi, impaziente: all’improvviso gli occhi della ragazza si erano fatti lucidissimi.
    - Daphne e Thoren hanno deciso che nome dare alla bambina…
    - Davvero? E come hanno intenzione di chiamarla?
    Bloom sorrise: - Fay Grysell.

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    Edited by i k u - 13/2/2023, 14:18
     
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