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.Beh, l'ultimo messaggio risale a 6 anni fa...
Ho visto il film, che è anche su Netflix (nel caso qualcuno avesse un forte bisogno di recuperarlo... Ne dubito. Ma comunque).
Ovviamente avevo letto tutta la discussione anni fa, ricordo persino che la me bambina del 2012 non ne voleva sapere di andare a vedere il film solo grazie al mitico trailer visto in TV.
Vi lascio la mia recensione non richiesta, ma che sentivo il bisogno di condividere.
L'inizio è abbastanza interessante (intendo nella media, che è il voto più alto che il film raggiunge nelle parti belle) con l'eruzione del Vesuvio, la musica epica e le macerie. Conosciamo quindi Timo, il nostro protagonista: la definizione di simp, di zerbino, di uomo che non ha motivo di vivere se non la donna amata (e non sto esagerando, urla letteralmente "Io mi ammazzo" quando Lucilla fraintende il suo abbraccio con Diana). Conosciamo anche Lucilla e il suo coniglietto rompiscatole, ma non si fa in tempo a farsi un'idea di lei che scappa in Grecia a studiare filosofia -ma ai tempi della Roma imperiale non erano i filosofi ad andare a Roma dai loro studenti? Dubbio mio.
Vediamo Timo che cresce e ingrassa, fino a diventare la versione bionda di Peter Parker adulto in Spider-Man into the Spiderverse. Nel frattempo non mostra interesse verso nulla. Cassio, il padre di Lucilla, cerca di allenarlo (in una sequenza che vorrebbe essere divertente ma ha dei tempi comici sbagliati ed è troppo veloce per potersela godere) ma lui ovviamente senza Lucilla non sa fare una ceppa.
Arriva Lucilla, che nel mentre è diventata figa e acculturata e con una faccia identica ai modelli di The Sims per il cellulare. Ovviamente indossa i sandali con i tacchi e un vestito con lo spacco, ultima moda del 90 d.C.
È promessa sposa di Cassio, il bulletto di Timo ma soprattutto il nipote dell'imperatore e il più figo di tutti i gladiatori.
Per fare colpo sulla donzella, Timo viene portato dalla maga Circe, invecchiata dai lontani tempi di Ulisse e che giustamente ha imparato il dialetto napoletano e si è data alla produzione di viagra. Timo beve la pozione di Asterix e diventa una bestia. Gli cresce pure la coda, che scompare nella scena successiva.
(Passiamo sopra ad una delle prime scene cringe... Il test antidoping in cui deve fare la pipì in un'ampolla davanti a tutti, con la classica: "Non riesco a farla se mi guardate tutti".)
Per essersi preso la pozione magica di Panoramix - ehm, Circe- Timo viene cacciato da Roma per vivere in mezzo ai gatti pulciosi. Ma ecco che arriva Belen, che oltre a farlo sentire ancora più fallito di quanto non sia, si offre di fargli da allenatrice.
Timo, troppo innamorato di Lucilla per notare l'armatura succinta e la minigonna di Diana, accetta di malavoglia. Dimagrisce, diventa super forzuto e impara a pensare, cosa che probabilmente fino ad allora non aveva mai fatto.
Cassio rivela a Lucilla che Timo ha una nuova ragazza e la porella corre a cavallo proprio nel preciso istante in cui Timo finalmente ha maturato un rapporto d'affetto e rispetto con Diana. E niente, Timo cerca di suicidarsi buttandosi giù da un dirupo.
Ma Belen aveva un compromesso: l'avrebbe allenato in cambio del 50% dei profitti. Ovviamente non può lasciarsi scappare l'affare della sua vita, e lo afferra al volo.
Quei due hanno più chimica di Timo e Lucilla, comunque.
Poi è il momento della gara al Colosseo, con i gladiatori del mondo conosciuto, uno più stereotipato dell'altro al punto da sentirmi in imbarazzo per chi ha pensato di inserirli.
Cassio, che ha un po' fifa di perdere, fa come Obelix e decide di bagnarsi con la pozione magica per battere tutti.
Sul finale Timo scopre l'inganno, lo bagna completamente di pozione e Cassio diventa un Minotauro che distrugge il Colosseo.
Scena cliché in cui si pensa che l'eroe sia morto, scena cliché in cui compare improvvisamente, scena cliché in cui tutti accettano l'amore di Timo e Lucilla, scena cliché in cui i baby gladiatori, dopo aver aiutato Cassio nei suoi loschi piani, lo prendono a legnate.
Beh, che dire? Le architetture sono molto belle, curate e abbastanza coerenti con l'epoca (una cosa che si può notare anche nei film delle Winx, i miei complimenti a chi si occupa degli sfondi alla Rainbow) ma i personaggi in parecchie scene sono palesemente non in coesione con lo sfondo, la luce e i colori hanno qualcosa di strano, come in Magica Avventura. Le ombre nere invecchiano il prodotto, rendendolo ancora meno realistico.
L'animazione è nella norma Rainbow, soprattutto per i modelli dei personaggi usati, strani pure quelli. L'ispirazione alla DreamWorks si sente, ma la differenza è abissale.
Alcune battute sulla storia (so di non sapere, le scritte in latino) mi hanno fatto genuinamente sorridere, altre (i baby gladiatori e il coniglio -irritanti come poche cose, le scoregge, i rutti, il classico umorismo italiano sempreverde insomma) mi hanno fatto mettere le mani nei capelli.
Diana da icona femminista è diventata icona sexy.
Carine le musiche originali, ma la disco anni 80 con i gladiatori c'entra poco..
Laura Chiatti ha fatto un lavoro decisamente bruttino. Vi ricordo che lei è stata la voce di Rapunzel nell'omonimo film, dove era mooolto più espressiva.
Argentero nella norma, non mi ha lasciato nulla. Meglio della Chiatti e di Belen, quello sicuro.
Il mio giudizio? Volevano fare qualcosa di internazionale, ma il risultato è troppo, troppo italiano.
Edited by cinnamonions - 7/12/2020, 14:38
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Non ho altro da aggiungere, Vostro Onore.. -
MyMuse .
User deleted
Ahahaha Cinnamonions il tuo riassunto del film mi ha fatto davvero sorridere, l'ho letto con moooolto piacere! 
Per quanto riguarda la recensione finale, beh, io ho visto il film diciamo più di due annetti fa su Italia 1 se non erro e adesso non ricordo molto della trama per poter esprimere un parere dignitoso. Riguardo a Diana la dice lunga il fatto che abbiano scelto Belen per il doppiaggio..... -
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Grazie, felice che fosse divertente! Questo genere di film va affrontato con un po' di ironia, altrimenti ci si fa solo il sangue amaro...
E Diana... Beh, non ho più nulla da dire, abbiamo già detto tutto
abbastanza deludente...
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