Le parole di Iginio Straffi

Raccolta di interviste

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    Scovata un'intervista non recente ma interessante, da "Io Donna", supplemento del Corriere della Sera di sabato 10/09/2005. L’interesse sta nel fatto che a condurre l’intervista è Silvia Brena, che nel 2008 (o 2007, più probabilmente) scriverà “Maya Fox” insieme al nostro Mr. Rainbow. Secondo le interviste che Silvia stessa rilasciò poco dopo fu proprio questa intervista a far nascere l’idea di una collaborazione tra i due.
    Voci non confermate dicono anche che i due stiano tuttora “litigando” per la paternità della signorina Fox. A voi l’intervista:

    "Con le mie fate sfido Disney" di Silvia Brena

    Se Winx non vi dice nulla è perché non avete figlie femmine. E se non conoscete Iginio Straffi da Macerata non perdetevi le sette ragioni (e la morale) del successo di questo quarantenne creativo. Che restando in provincia e sposando una manager cosmopolita è diventato global.

    “Mr. Rainbow, cosa si prova ad essere una delle persone più detestate dalla Disney?”
    Mr. Rainbow, al secolo Iginio Straffi, anni 40, da Macerata, non risponde.
    “Lei non prova proprio niente?”
    “Io preferirei che le persone non pensassero male”.
    “Dica la verità.”
    “E va bene, provo un certo orgoglio nell'aver dato fastidio a un colosso. È stimolante”.

    Mr. Rainbow di fastidio alla Disney ne ha dato parecchio. Con la sua azienda, la Rainbow appunto, ha creato dal nulla un vero impero. Di mestiere, Straffi fa il disegnatore. E la sua più grande creazione sono sei fatine di nome Winx, che hanno rubato la scena e l'audience alle rivali di casa Disney, le Witch.
    Per chi non ha figlie femmine, possono sembrare solo nomi faticosi da pronunciare. Per tutti gli altri, i personaggi usciti dalla fantasia di Straffi e soci sono un vero tormentone. Nonché un grandissimo successo. È l'esempio di come, partendo dal cuore della provincia italiana, e restandovi fortemente ancorati, si possono raggiungere fatturati a molti zeri e notorietà internazionale.
    In dettaglio, i numeri. La Rainbow è un'azienda che fa cartoni animati e licensing, occupa 50 dipendenti e circa 700 collaboratori, fattura 8,5 milioni di euro. I cui prodotti, tanto per chiarire, sono trasmessi da 130 TV di diversi paesi. Ultimi arrivati, gli americani di Cartoon Network che dal maggio scorso trasmettono le Winx in chiaro in tutti gli Usa.
    Le Winx sono anche bambole, magliette, astucci, quaderni, giornali. Dal 22 settembre, perfino un musical, il "Winx Power Show" (Cfr. fine artocolo): ed è la prima volta che uno show teatrale prende vita da un cartoon.
    Insomma la Rainbow, che ha sede a Loreto, proprio sotto la grande basilica, è uno di quei gioielli dell'imprenditoria e della creatività ai quali si tende lo sguardo stanco quando si parla di modello italiano.
    Ma come si crea oggi un successo "globale"? "Io Donna" è andato a scoprirlo. E ha incontrato un giovane italiano da esportazione, che lavora 20 ore al giorno e che, quando pensa, inventa. Oltre alle Winx, dalla matita di Iginio Straffi sono usciti Tommy & Oscar (presto diventerà un film, co-prodotto con la Rai), Prezzemolo, e la serie tratta dal fumetto Monster Allergy, in lavorazione.

    Sivia Brena: Dunque, signor Straffi, chi l'ha ispirata?
    Iginio Straffi: «Chatwin, Simenon, Sergio Leone, Ingmar Bergman, film come Blade Runner. Vado avanti?». No, si fermi. E ripartiamo. Alla ricerca delle vere ragioni e regole che stanno dietro ad un fenomeno.

    [Ragione n. 1 - il metabolismo della velocità.]
    IS: «Il primo a diagnosticarla fu il mio pediatra. Diceva a mia madre: "Signora, suo figlio è sano, ma ha un problema: va a 1000 giri e non si rilassa mai"».

    SB: Numero di e-mail ricevute al giorno?
    IS: «Circa 200, tutte "evase". Attacco al mattino con il Giappone e smetto a notte con gli Usa. In mezzo, tutti i giorni ci stanno Germania, Singapore e Cina».

    SB: Sì, ma molti rispondono alle e-mail tutto il giorno e non sono diventati re dei cartoon...
    IS: «Vuole una ragione? allora gliene do tre. 1) Abbiamo il controllo della proprietà intellettuale dei nostri prodotti: vale a dire siamo padroni delle nostre idee. 2) Per difendere il nostro prodotto, cioè le nostre idee, le abbiamo trasformate in licensing, questo ci ha garantito i diritti su tutto il nostro patrimonio. 3) La gente che lavora con noi arriva da tutto il mondo. Sì, siamo stati veloci».
    [Morale: non mollate le vostre idee a destra e a manca. Tutelatele, sono meglio della privacy.]

    [Ragione n. 2 - Joanne. Ovvero che cosa fa una donna tenace accanto ad un uomo tenace.]
    SB: Già che cosa ci fa?
    IS: «Si sposa. Noi l'abbiamo fatto all'inizio di giugno. Lei è il mio braccio destro, il mio sostegno, anche morale. È stata lei ad aprirci i mercati d'Asia, a puntare con me sullo sviluppo del licensing».

    SB: Bella dichiarazione.
    IS: «È la verità. La mia gioia maggiore è la sera, a casa, riepilogare insieme la giornata».

    SB: Ma non siete un po' simbiotici?
    IS: «Al contrario. È catartico poter essere arrabbiati o felici in due per un successo».

    SB: Mai uno screzio, una diversità di vedute? In fondo lei ha trascinato una manager cosmopolita di Singapore, che ha studiato marketing nel prestigioso Madison college del Wisconsin, nel profondo della provincia italica.
    IS: «Diversità di vedute sì, ovvio. Lei ha un approccio orientale. E americano. Per lei la gerarchia è sacra. Per me no. Lei pensa che un capo benvoluto non stia facendo bene il suo mestiere. Io adoro il consenso».

    SB: Quando non vi vedete?
    IS: «Ci scriviamo. Le e-mail sono state per noi quello che una volta erano le lettere. Hanno tenuto vivo il rapporto».
    [Morale: trovatevi un partner complice e gran lavoratore. Aiuta anche a risparmiare uno stipendio.]

    [Ragione n. 3 - La fiducia. E la vergogna.]
    SB: Chi ha creduto in lei?
    IS: «Il presidente di Rainbow, don Lamberto Pigini, un sacerdote ultraottantenne che aveva un'azienda stampatrice. Con lui abbiamo posto il primo mattone».

    SB: Poi?
    IS: «Joanne».

    SB: Scontato.
    IS: «E poi io lavoro in un clima di fiducia, è benefico. E sa perché? Perché non sono attrezzato per deludere. Chi lavora per me lo sa».

    SB: Si spieghi meglio. C'entra la vergogna che si prova di fronte ad un fallimento?
    IS: «C'entra mia madre, che mi ripeteva: "Non mi fare vergognare, non mi fare far figure"».
    [Morale: rivalutare le mamme. Servono comunque.]

    [Ragione n. 4 - La squadra.]
    SB: Quanto si lavora nella sua azienda?
    IS: «Tanto, ma spero con piacere».

    SB: C'è il sindacato?
    IS: «No».

    SB: No perché non serve o no perché lei non lo vuole?
    IS: «Da noi la parola chiave è passione. Nessuno qui è un ingranaggio. Siamo un'azienda "ad personam"».

    SB: Bum.
    IS: «È così. Perché tutti vedono che le loro idee possono vivere. E si lavora insieme. Ogni serie, che viene sviluppata in sei-sette mesi, ha un team di dieci disegnatori che vi si dedica».

    SB: Urla con i suoi? Blandisce o maltratta?
    IS: «Mi confronto. Tendo a spiegare. E posso cambiare idea dopo una chiacchierata con un collaboratore».

    SB: Lei spiega le sue decisioni?
    IS: «Sempre. Motivo di dissidi con Joanne. Lei sostiene che una mia decisione non dovrebbe essere messa a confronto con le opinioni dei collaboratori. Ma per carattere ho bisogno del consenso».
    [Morale: puntate sulla filosofia creativa del consenso, aiuta.]

    [Ragione n. 5 - Non mollare.]
    IS: «Abbiamo passato momenti durissimi. Gli inizi, lo scontro con la Disney che ci accusava di aver copiato le loro Witch. Poi però abbiamo vinto, anche perché alle Winx abbiamo iniziato a pensare nel 2000, con la Rai. Witch, il fumetto, è uscito nel maggio del 2001».

    SB: Ha mai avuto voglia di mollare?
    IS: «Non l'ho fatto soprattutto per i ragazzi che lavorano con me».
    [Morale: non lavorate per voi soli. Siate responsabili.]

    [Ragione n. 6 - Il processo creativo.]
    SB: Come nasce una buona idea?
    IS: «Le dico come sono nate le Winx. La prima idea mi è venuta guardando il giapponese Sailor Moon, la storia di cinque fatine...».

    SB: Ha copiato!
    IS: «Mi sono ispirato. Il processo creativo prende vita elaborando il già visto».

    SB: Insomma, nessuno inventa niente.
    IS: «Gli elementi base delle narrazioni sono sempre gli stessi, la bravura sta nel rimixarli. Guardi i giapponesi: hanno fatto Pokémon, poi Digimon, poi Dragonball».

    SB: Un suo maestro, un mentore?
    IS: «Rodolfo Torti e Sergio Bonelli, due grandi del mondo dei fumetti».

    SB: In concreto, lei che fa: si mette a tavolino con la matita in bocca?
    IS: «La gestazione è lunghissima. Può durare anche anni. Scrivo solo quando mi viene l'ispirazione».
    [Morale: non fatevi prendere dall'ansia]

    [Ragione n. 7 - Le radici.]
    SB: Parliamo di Loreto. Strana collocazione per un'azienda di respiro globale.
    IS: «Siamo nati qui».

    SB: Sì, ma la gente emigra.
    IS: «Non ce n'è ragione. Qui si vive meglio. Noi andiamo in spiaggia in pausa pranzo. E in mezzo al verde si lavora meglio».

    SB: Sì, ma siete fuori da ogni rotta commerciale.
    IS: «Abbiamo le e-mail, i cellulari, i fax. Dal punto di vista commerciale, sì forse Milano sarebbe meglio. Ma ce la facciamo anche da qui».

    SB: Come?
    IS: «Prendiamo giovani disegnatori da scuole come Urbino e li formiamo internamente. Assumiamo persone da tutto il mondo, ci sono molti stranieri, soprattutto nel marketing. Adorano vivere e lavorare nelle Marche».

    SB: Ma lei si sente un provinciale?
    IS: «Sì, penso di sì».

    SB: Definisca provinciale.
    IS: «Quando posso, mi piace andare la domenica a pranzo dai miei. È un rito, mi fa stare bene».
    [Morale: non cercate lo zen e l'arte di vivere meglio in lontane filosofie, tornatevene a casa vostra].


    Che ne pensate?
     
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  2. MaliKarina
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    Io vorrei solo sapere questo tizio dove lo và a comprare tutto il coraggio per dire queste menzogne disgustose... E' una cosa rivoltante, quanto sia bugiardo Mr. Rainbow... :acc:
    Se avessi tempo e denaro da perdere scriverei un milione di pagine di insulti e fatti, però penso che ormai sappiate tutti come stanno le cose con questo tipo :fight:
     
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    7) Iginio Straffi, uomo senza sonno

    Ciao Iginio e benvenuto su queste pagine. Tra meno di un mese il tuo secondo lungometraggio cinematografico sarà in tutte le sale italiane. Come stai?

    Sicuramente più tranquillo della volta scorsa. Anche perché siamo coscienti del gran miglioramento raggiunto rispetto al primo film, sia a livello di know-how che di gruppo. Siamo cresciuti in esperienza e questo ci ha portati a realizzare un film più completo del primo per quanto riguarda la qualità visiva, la qualità della storia raccontata e la qualità degli stessi processi produttivi. E questo anche grazie al tempo in più che abbiamo avuto.
    L’unica incognita che rimane aperta è la più importante: riuscirà questo nuovo film a fare breccia nel pubblico delle Winx? Io sono convinto di si, ma quel minimo d’incertezza del risultato c’è sempre.


    Quindi stavolta riuscirai a sederti rilassato e a goderti il film?

    Si, anche se poi è inevitabile che inizi a salire, come una febbre, la voglia di sapere come si sta comportando il film nelle sale e quindi di andare a controllare, soprattutto durante il primo weekend, quali saranno le reazioni degli spettatori. Se risponderanno bene ai momenti commoventi come a quelli più divertenti. Sono sicuro che tra il venerdì e la domenica passerò in sala la maggior parte del mio tempo!

    Winx – il segreto del regno perduto raccontava la naturale conclusione della trama iniziata addirittura nel primissimo episodio della serie animata. Qual è stata invece la spinta per questo secondo capitolo? Cosa volevi raccontare?

    Per ogni storia che si chiude ce ne sono almeno altre cento che si aprono. Come ben sai, visto che abbiamo lavorato tanto insieme lo snodo principale doveva essere legato al rapporto tra i ritrovati genitori naturali di Bloom e i suoi genitori adottivi. Sentivo di dover “fare giustizia”, dopo aver dedicato tutto il primo film ai genitori naturali, volevo sottolineare la mia posizione rispetto ai genitori adottivi con cui Bloom ha vissuto tutta la sua vita, raccontando come “genitore” sia chi cresce, conosce, e comprende il giusto modo d’interfacciarsi con la propria figlia.
    Poi ovviamente c’erano tantissimi altri aspetti, Bloom che si ritrova ad essere principessa del regno che ha salvato ma non esista un secondo a mettere in dubbio la sua posizione quando viene posta davanti alla scelta tra lasciare il suo Sky o abbandonare il regno. Poi, come in tutte le storie delle Winx c’è la fiducia come collante di ogni amicizia, e questo tanto tra sei piccole teenager, quanto tra due re costretti a prendere decisioni che sembrano mettere a rischio qualsiasi legame.


    La famiglia non come istituzione ma come legame, la fiducia e le difficoltà nel compiere una scelta. Tematiche che poco hanno a che fare con quella che è la percezione comune di un certo tipo di critica per la quale Winx è soltanto sinonimo di superficialità e falsi valori. Che effetto ti fa imbatterti in critiche del genere?

    Beh, all’inizio mi arrabbiavo moltissimo, oramai non dico di averci fatto il callo, ma sono talmente abituato a superare le critiche superficiali di chi, magari, ne parla senza averne visto un singolo episodio, che non mi toccano più di tanto. Sono certo di aver costruito dei modelli che esaltano, appunto, i valori positivi a cui tengo e a cui teniamo e che non hanno nulla a che fare con quell’immagine tutta legata alla moda, ai trucchi e all’apparire che affibbiano alle Winx magari basandosi solo sull’immagine di un giocattolo. Certo, sono anche prodotti come quelli che finanziano i film, questo però non vuol dire che possano intaccare il messaggio reale che comunichiamo in ogni episodio, sia televisivo che cinematografico.

    Le Winx nascono con un tuo disegno su carta e dopo pochi anni diventano un brand riconosciuto in tutto il mondo. La mia massima aspirazione è raccontare storie che emozionino chi le fruisce, ma anche nelle mie più sfrenate fantasie non riesco a immaginare di riuscire ad arrivare a farmi ascoltare in tutti i continenti. Tu che ci sei riuscito… cosa si prova? Com’è inventare qualcosa che entra nel linguaggio comune?

    Mauro, lavoriamo a stretto contatto da tanto tempo quindi devo essere molto sincero con te. Se un po’ mi conosci, avrai capito che se avessi la possibilità, la fortuna anche, di poter fare solo il creativo, solo il regista, avrei anche la gioia di godere un pochino di più di quanto stiamo facendo. E anche un po’ di tutto il resto, anche della vita, forse. Il problema è proprio legato al ruolo che ricopro e che consiste nel mandare avanti questa baracca che è cresciuta negli anni e ora è uno dei gruppi più importanti per l’animazione, europea quantomeno. Questo fa si che ogni giorno devi inventare qualcosa. Perché basta distrarsi un attimo, o dare le cose per scontate, e la macchina si blocca. E bloccare una macchina significa mandare a casa dei professionisti, perdere del know-how faticosamente costruito… e questo ti porta ogni giorno ad avere questa specie di maledizione, un po’ per quel fuoco d’ambizione personale di voler riuscire a fare una cosa piuttosto che un’altra, un po’ perché senti la responsabilità morale verso le persone che lavorano con te. Questo tipo di realtà che ti porta necessariamente a dover sempre pensare al prossimo obiettivo, a come fare per tenere tutto comunque in movimento e a creare progetti per il futuro, ti porta a non restare fermo sul momento, col rischio di non goderti mai veramente niente.
    I giornalisti domandano sempre: “Lei come si sente ad essere stato il primo italiano che… ecc ecc” e io rispondo: Ho faticato e fatico ancora tanto. Per raccontare una storia nuova, per dargli un appeal interessante, per negoziare contratti, per convincere le tv di tutto il mondo. E anche raggiunto l’obiettivo, c’è sempre il next, il prossimo passo, l’accorgersi di essere in ritardo con quel progetto con la Francia, con il parco a tema, con il film sui gladiatori. Abbiamo superato la fase in cui dovevamo preoccuparci dell’anno successivo, adesso ti trovi a muovere pedine per le quali vedrai i risultati tra quattro o cinque anni e mantenere questo tenore, nella mia situazione attuale, è imperativo. L’unico modo che conosco per staccare da questo loop che appare senza via d’uscita è restare aggrappato a quello che sono veramente. E io sono una persona che non vuole staccarsi dalla propria terra e che sta bene quando partecipa ad una delle festicciole organizzate in campagna dal padre. E in quelle tre ore t’accorgi che tutto perde importanza e ti impegni in cose che ti rilassano e ti fanno stare bene.
    Poi però il pensiero ritorna, è sempre lì, e finisce che gli altri si accorgono che t’incanti e non sanno che stai pensando: “devo mettere a posto quella cosa, sennò tra due anni si ferma tutto”. Anche queste due nuove serie televisive delle Winx, realizzate in coproduzione con Nickelodeon, sono anche utili per riempire un grosso periodo di lavoro tra un film e l’altro. Per fermarti e ritenerti soddisfatto di quello che hai fatto devi fare solo l’autore. Bisogna essere predisposti.


    […ho omesso una parte che non riguardava Winx che potete trovare al link del titolo, altrimenti l’intervista diventava ancora più lunga…]

    Un’ultima domanda prima di salutarti. Cosa vuoi fare che non hai ancora fatto?

    Si. Devo fare un film in live action.

    Mi piace il “devo”.

    Assolutamente. Live action con effetti. Anche se a dirla tutta mi piacerebbe girare una commedia basata su una storia che ho in testa da tempo. E quando dico “da tempo”, non scherzo visto che la scrissi nel lontano 1985 e ancora la sento dentro.
    Bisogna che mi sbrighi.


    Ecco, vorrei sottolineare come, davanti alla domanda sulle critiche a Winx, il nostro uomo non abbia fatto altro che rispondere "si tratta di critiche mosse da chi non ha mai visto un episodio" e abbia poi sviato il tutto. Quindi noi saremmo personcine che non hanno mai visto il cartone, eh? ^^ E poi, ciliegina sulla torta, guardate com'è inquietante questa foto (non so chi dei due sia peggio...XD):


    Edited by i k u - 1/2/2023, 09:46
     
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  4. Lord_Bane
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    A parte le solite cose, bisogna specificare che l'intervista gli è cucita addosso, perchè il blogger in questione è un collaboratore di Rainbow, quindi è vagamente (ma poco, eh) di parte.
     
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    Oggi sabato 23 ottobre 2010 il nostro Iginio è stato ospite a verissimo per una durta massima di 10 minuti. Il tutto è iniziato con immagini del primo film con alcune di uno spettacolo teatrale per concludersi con la visione di 30 secondi di secondo film senza audio o musica di questultimo.
    Poi si è passata all'intervista e la conduttrice ha letto i nomi della attrici a cui il nostro paparino si è ispirato per creare le winx. Subito dopo Alfonso Signorini ha esordito:<<ma prendere di esempio qualcuna più sfigatella no?>> continuando con <<nella mia infanzia le date erano un pò come quelle di Cenerentola, imbranate e quasi assessuate ora vediamo queste ragazze che portano come minimo una 3 di seno e abiti ulta alla moda>>. Qui mentre Igini cercava di spiegarsi è stato interrotto dalla 7 di seno della cristina del bassa che ha detto che è stata trumatizata da anna dai capelli rossi.
    Alla fine Iginio non ha quasi parlato, e prima di andarsene ha solo detto che è il primo film italiano in 3d stereoscopico e che ci sono voluti 3 anni per realizarlo.
    LA cosa che mi ha stupito che prima di andarsene si è avvicinato alla condutrice per salutarsi con il consueto bacio sulla quancia ma che lei non l'ha proprio considerato e si è messa a parlare con gli ospiti(qui è stata maleducata lei).
    Ecco tutto nienete novità mi spiace.
     
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    Non mi interessavano tanto le novità quanto l'intervista in sé...^^ grazie per averne parlato.
    In effetti mi pare che non sia stato proprio il massimo, ma si vede che era tanto per avere in sala l'autore della novità del film, quindi magari più di tanto non avevano intenzione di farlo parlare...probabilmente non gli interessava molto nemmeno a loro, e l'hanno fatto solo per fare scena.

    Cercherò questa intervista, Blu, grazie per avercene parlato!
     
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    prego XD
     
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    Sono riuscita a recuperare il video dell'intervista! Grazie agli amici di WinxForever per averlo postato!! Qui Straffi dice che ha creato Winx perché c'erano troppi cartoni per i bambini...e comunque è chiaro che -a parte le sciocchezze- non è che abbiano dato molto spazio a Straffi. Ah, adesso nominano Juliana Moreira...all'epoca nessuno sapeva chi era, Juliana Moreira...

    ECCO IL LINK!

    -ma quella Cristina è stupida FORTE!!!-
     
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    si è stupidissima ma ha raggione su anna dai capelli rossi fa venire danni permanenti
     
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    Segnalo a iku questa intervista trovata sul web, in occasione del film: www.movieplayer.it/articoli/07408/s...dre-delle-winx/
    Mi arrogo il diritto di trascriverne la prima risposta, che mi sembra davvero scandalosa:
    CITAZIONE
    Quali sono stati i suoi riferimenti per questo film e, in generale, per la creazione delle sue protagoniste?
    Iginio Straffi: Qui abbiamo voluto riprendere il tema shakespeariano di Romeo e Giulietta, e quindi un amore contrastato dalle famiglie, ma senza quella dimensione tragica. Per le Winx mi sono ispirato vagamente a Sailor Moon, ma quello che avevo notato è che non c'era, al tempo, un cartone animato con delle protagoniste veramente toste, che non fossero solo ballerine. Per i maschi c'erano tanti eroi interessanti, ad esempio Spider-man, ma nessuna super eroina per ragazze.

    Ceeerto, perché Usagi e le altre vanno al punto D del polo Nord per ballare la disco. Se vi sembra di ricordare che le guerriere si sacrificassero per salvare il mondo, dopo averne passate di tutti i colori per 40 puntate, be', vi ricordate male.
    MA PER FAVORE!!!
     
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    E' chiaro che una delle sue tattiche è girarcela come gli pare.
    In un intervista disse che i giapponesi avevano fatto prima Digimon, poi Pokemon, poi Dragon Ball. In un'altra disse che la famiglia, nei suoi cartoni, è molto importante. In un'altra ancora disse che c'erano troppi fumetti in cui le streghe avevano una connotazione positiva.
    Lo sappiamo che ce la gira come vuole, è chiarissimo: ovviamente chi non si intende di certe cose ci casca come un pero.
     
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    Ok, ma io non posso fare a meno di indignarmi ogni volta. :fight:
    Perchè un conto è dipingere il proprio prodotto meglio di ciò che è in realtà per promuoversi, un altro infangare gli avversari con mille mezzucci e sputare, letteralmente e con abbondanza, nel piatto in cui si mangia. Perchè senza Sailor Moon col cavolo che le Winx esistevano!!!
    Possibile che non esista un modo di rendere noto al grande pubblico come stanno realmente le cose?

    Edited by Re-Bi - 3/4/2011, 00:38
     
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    Cara, sai bene che questo forum ha proprio quell'intento.
    Io credo che, mettendo in commercio le canzoni che ha messo in commercio, in realtà quell'uomo ci abbia fatto un enorme favore.
    A mio parere esse sono l'esempio più lampante di quanto non abbia affatto importanza il contenuto.
    Mi stai facendo venire in mente un'idea grossa, pericolosa e letale. Ti mando subito un MP.
     
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    CITAZIONE (Blu Kurama-Kun @ 23/10/2010, 17:30) 
    Oggi sabato 23 ottobre 2010 il nostro Iginio è stato ospite a verissimo per una durta massima di 10 minuti. Il tutto è iniziato con immagini del primo film con alcune di uno spettacolo teatrale per concludersi con la visione di 30 secondi di secondo film senza audio o musica di questultimo.
    Poi si è passata all'intervista e la conduttrice ha letto i nomi della attrici a cui il nostro paparino si è ispirato per creare le winx. Subito dopo Alfonso Signorini ha esordito:<<ma prendere di esempio qualcuna più sfigatella no?>> continuando con <<nella mia infanzia le date erano un pò come quelle di Cenerentola, imbranate e quasi assessuate ora vediamo queste ragazze che portano come minimo una 3 di seno e abiti ulta alla moda>>. Qui mentre Igini cercava di spiegarsi è stato interrotto dalla 7 di seno della cristina del bassa che ha detto che è stata trumatizata da anna dai capelli rossi.
    Alla fine Iginio non ha quasi parlato, e prima di andarsene ha solo detto che è il primo film italiano in 3d stereoscopico e che ci sono voluti 3 anni per realizarlo.
    LA cosa che mi ha stupito che prima di andarsene si è avvicinato alla condutrice per salutarsi con il consueto bacio sulla quancia ma che lei non l'ha proprio considerato e si è messa a parlare con gli ospiti(qui è stata maleducata lei).
    Ecco tutto nienete novità mi spiace.

    però questo mi fa capire l'assenza di roxy dal film
    se per fare il film ci sono voluti 3 anni,mi fa capire che il personaggio di roxy è stato ideato dopo
     
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    Non è detto mauri, in fondo si è visto che il collocamento temporale non l'avevano deciso in maniera sicura e ancora non si è capito quello del film.
     
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198 replies since 7/3/2010, 23:14   8717 views
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