Intervista a Francesco Artibani

Autore di Pop Pixie

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    Intervista all'autore di PopPixie

    E’ stata presentata da poco la nuova serie serie PopPixie; primo spin-off di Winx Club. Ho intervistato per conoscere maggior dettagli, trucchi, curiosità ecc. l’autore di essa Francesco Artibani (nota di iku: non l'ho intervistato io, l'intervista inizia così...).

    D: Presentaci tu PopPixie
    R: E’ una serie che nasce da una costola di Winx Club ed è dedicata alle minifatine comparse per la prima volta nella seconda serie del cartone animato. Le Pop Pixie sono un’evoluzione di quelle Pixie; nei 52 episodi della serie ne sapremo un po’ più su di loro, scoprendo la città di Pixieville, il loro mondo e tanti altri personaggi.

    D: Sei soddisfatto del lavoro realizzato?
    R: Sicuramente! E’ stato uno sforzo produttivo molto grande (e lo è ancora perchè la serie è nelle fasi finali della produzione). Dal punto di vista delle storie ci muoviamo in un genere diverso rispetto le trame di Winx Club e sul fronte artistico sono stati prodotti ambienti e personaggi straordinari.


    D: Quanto tempo hai impiegato per scrivere la serie?
    R: Siamo al lavoro da un anno, ormai. Uso il plurale non per un delirio di onnipotenza ma perché il lavoro è stato seguito da una squadra di scrittura articolata. Io ho preparato la bibbia della serie e ho lavorato come story editor e come sceneggiatore, scrivendo i soggetti degli episodi. Poi Red Whale (lo studio che dirigo con mia moglie Katja Centomo), grazie al coordinamento fondamentale di Flavia Barelli, ha organizzato gli sceneggiatori mettendo insieme un gruppo capace di produrre molte storie in un tempo contenuto.


    D: E’ filato tutto liscio?
    R: La serie, come tutte le nuove produzioni, ha avuto bisogno di un po’ di rodaggio ma con gli autori abbiamo trovato presto un’ottima sintonia.


    D: Raccontaci qualche aneddoto particolare…

    R: Quelli di solito vengono in mente alla fine, come i contenuti speciali dei dvd… Rifammi la domanda quando la serie sarà in onda!

    D: Sinceramente cosa ti aspetti da questa serie
    R: Da autore, l’obiettivo principale è quello di avere una serie divertente per un pubblico ampio come quello di Winx Club, con buoni ascolti e un buon gradimento. Se poi sarà anche una serie di successo dal punto di vista commerciale sarò doppiamente contento.

    D: Winx club è accusato di creare uno stereotipo femminile sbagliato le protagoniste sono tutte magre tutte belle tutte alla moda ecc.. tu sei d’accordo?
    R: Ovviamente non sono d’accordo nemmeno un po’. Le critiche di questo genere le trovo banali, di un qualunquismo sconfortante che è ancora più sconfortante quando i commenti superficiali arrivano da osservatori che, in teoria, dovrebbero maneggiare gli strumenti per un’analisi più sostanziosa. Le storie di Winx Club sono storie avventurose i cui ingredienti sono la magia, la commedia e il sentimento. La moda, lo shopping, l’aspetto esteriore delle protagoniste non sono il messaggio principale della serie e dopo 102 puntate sarebbe interessante leggere qualche osservazione un po’ più ponderata. Quello che riscontro spesso è un approccio molto superficiale da parte dei detrattori della serie ma ancor più, dietro certi attacchi che non hanno niente a che vedere con il diritto di critica, noto una certa insofferenza nei confronti della realtà rappresentata dalla Rainbow, colpevole di riuscire dove gli altri non riescono. Questa è una vecchia abitudine tutta italiana ma per fortuna le Winx sono ragazze con le spalle larghe…

    D: In PopPixie essendo un cartoon rivolto alle bambine c’è qualche messaggio particolare che si lancia attraverso il cartoon?
    R: Il tema dell’amicizia è molto importante ma quello principale che fa da filo conduttore di tutta la serie, è sicuramente quello dei Talenti, della fiducia in sé stessi indispensabile per realizzare il proprio sogno. Le Pixie diventano Pop Pixie attraverso un percorso impegnativo, diverso per ognuno dei personaggi alla scoperta del proprio Talento magico. Fiducia e ottimismo sono gli elementi portanti del progetto, una serie che non è diretta solo al pubblico femminile.

    D: Ci dai qualche spoiler sulla serie

    R: Tutto quello che posso dire è che ci saranno dei personaggi già conosciuti insieme a dei personaggi totalmente nuovi ma anche personaggi già visti riproposti in una chiave totalmente inedita.


    D:Parlando di te a cosa stai lavorando adesso?

    R: Sto lavorando a delle nuove produzioni animate e ad alcuni progetti a fumetti per il mercato italiano e per quello francese con la casa editrice Glenat. Per l’animazione ci sono due serie nate da progetti Red Whale per i quali nutro una particolare aspettativa; sul fronte fumettistico usciranno delle nuove storie per Lupo Alberto e una cosa impegnativa e speciale per il 2011. Sono tutti lavori in corso blindati dal segreto tombale di cui magari potremo parlare in qualche altra occasione…

    D: com’è fare lo sceneggiatore in Italia

    R: Dopo 23 anni personalmente continuo a trovare questo mestiere divertente e ricco di soddisfazioni. In tutto questo tempo ho sempre cercato di diversificare il lavoro e questo mi ha permesso di scoprire, conoscere e apprendere. Vivere di scrittura in Italia nel mondo del fumetto e dell’animazione oggi è impegnativo ma si può fare.

    D: Ti saluto ti faccio tanti complimenti vuoi aggiungere qualcosa per tutti i fan delle winx?

    R: Grazie dei complimenti e dell’attenzione. E dico grazie anche ai fan delle Winx per la fedeltà e l’affetto con cui seguono le avventure di Bloom e delle sue amiche.

    Edited by ikustang88 - 4/5/2010, 14:21
     
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    Mamma mia! Paiono risposte scritte a tavolino, ripetute con un ghigno sulle labbra. Pare che mai nulla gli sia andato storto e che Winx e Pop Pixie siano progetti perfetti. Poi dire addirittura:

    CITAZIONE (ikustang88 @ 4/5/2010, 10:55)
    D: Winx club è accusato di creare uno stereotipo femminile sbagliato le protagoniste sono tutte magre tutte belle tutte alla moda ecc.. tu sei d’accordo?
    R: Ovviamente non sono d’accordo nemmeno un po’. Le critiche di questo genere le trovo banali, di un qualunquismo sconfortante che è ancora più sconfortante quando i commenti superficiali arrivano da osservatori che, in teoria, dovrebbero maneggiare gli strumenti per un’analisi più sostanziosa. Le storie di Winx Club sono storie avventurose i cui ingredienti sono la magia, la commedia e il sentimento. La moda, lo shopping, l’aspetto esteriore delle protagoniste non sono il messaggio principale della serie e dopo 102 puntate sarebbe interessante leggere qualche osservazione un po’ più ponderata. Quello che riscontro spesso è un approccio molto superficiale da parte dei detrattori della serie ma ancor più, dietro certi attacchi che non hanno niente a che vedere con il diritto di critica, noto una certa insofferenza nei confronti della realtà rappresentata dalla Rainbow, colpevole di riuscire dove gli altri non riescono. Questa è una vecchia abitudine tutta italiana ma per fortuna le Winx sono ragazze con le spalle larghe…

    Certo, suppongo che finchè entrino quattrini non abbia niente da aggiungere. Che importa poi se il cartone ha lo stesso valore morale del grande fratello? Ma la terza e soprattutto la quarta serie le ha guardate o ha già mistificato tutto?

    CITAZIONE (ikustang88 @ 4/5/2010, 10:55)

    D: com’è fare lo sceneggiatore in Italia

    R: Dopo 23 anni personalmente continuo a trovare questo mestiere divertente e ricco di soddisfazioni. In tutto questo tempo ho sempre cercato di diversificare il lavoro e questo mi ha permesso di scoprire, conoscere e apprendere. Vivere di scrittura in Italia nel mondo del fumetto e dell’animazione oggi è impegnativo ma si può fare.

    Sicuro, una passeggiata. Eppure io ricordo ancora quando si lamentava del furto delle Witch e di come sia stato condotto il progetto di Kylion. Quest'ultimo non mi è dispiaciuto e anzi l'ho trovato bello, ma lui si lamentava del fatto che la sceneggiatura fosse stata decisa in maniera diversa da quello che aveva pensato. Ed essendo un suo progetto non sapevo dargli torto.
     
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    No, no e no, scuoto la testa pensando al Dio di PK, capace di svendersi e genuflettersi senza vergogna trovando ogni progetto che fa bello e pensare che era uno di quelli che si ritirarono appena WITCH diventò troppo commerciale.
     
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    Quanto hai ragione! Quando ha perso Witch non giustificava tutto con il profitto, ora invece...anch'io lo stimavo tantissimo prima.
     
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